 |
 |
STORIA
La coltivazione dell'ulivo in Umbria è una delle più antiche d'Italia. Cominciata in epoca etrusca ha dato luogo ad ingenti quantità di olio extravergine d’oliva con i romani: in quel periodo, molti patrizi scelsero la nostra regione per le loro ville di campagna, e in prossimità di esse sono stati ritrovati numerosi reperti che manifestano l’importanza dell’olio e degli ulivi nel territorio. Nei borghi dell'Umbria tornano alla luce interi frantoi in pietra arenaria, ulteriore segno di un legame secolare.
Anche e soprattutto nel Rinascimento l'olio umbro viene lodato: la riscoperta di nuovi sapori, i banchetti e le prelibatezze fanno risaltare il gusto del nostro antico e genuino olio. Non è un caso, infatti, se l'Umbria è l'unica regione i cui confini sono coincidenti con quelli della Denominazione di Origine Protetta (DOP). I dati, d’altronde, sono esaustivi: 27.000 ettari di oliveti, 250 frantoi, una produzione annua media intorno ai 90.000 quintali d'olio, di cui ben 8.000 certificati DOP.
Il valore della storica olivicoltura umbra non si riduce ovviamente a queste cifre: l'olivicoltura rappresenta per noi ambiente, storia, paesaggio, tradizione e turismo. Un vanto per tutto il comparto agricolo umbro, che ha nell’olio il suo fiore all’occhiello. Amato dentro e fuori dall’Umbria, sia in Italia che all’estero, il nostro olio è considerato un modello per una produzione costantemente votata alla genuinità e alla qualità.
|